Ammartaggio riuscito, InSight ce l'ha fatta!
Pubblicato da Simone Mabellini in Futuro · 27 Novembre 2018
Tempo di lettura: 5 minuti
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L’intenzione di questo post
Rimanere sicuri all'interno di un perimetro ben definito e controllato oppure lanciarsi oltre la linea di confine, costantemente, continuamente, fino a quando la parola confine dovrà essere sostituita con un'altra parola che meglio rappresenti la temporaneità del limite? Quale delle due situazioni meglio rappresentano l'indole umana? InSight su Marte ed in generale tutto ciò che ci spinge come collettività verso l'ignoto, verso il nuovo, alla scoperta, sposta l'equilibrio verso la seconda rappresentazione dell'uomo: eterno impavido esploratore del nuovo.
Alle ore 21 ora italiana del 26 novembre, dopo un viaggio di oltre 6 mesi e 145 milioni di km la sonda InSight della NASA è atterrata su Marte con l'obiettivo di mappare il sottosuolo del pianeta rosso per comprendere meglio come si è formato e come si sono formati i pianeti interni che compongono il nostro sistema solare.
Alzare gli occhi nel buio della notte mi ha sempre affascinato, sarà forse la spinta proveniente dal mio DNA Scout forgiato dai bivacchi notturni accanto al fuoco sotto una coperta di luminose stelle, sta di fatto che guardare il cielo in cerca delle costellazioni e dei pianeti è un'attività che ha per me il sapore del contatto vero con la natura e con l'infinito.
Se anche tu ami scrutare il cielo notturno sai di cosa parlo, se non hai mai provato ti consiglio di farlo, regalati uno sguardo al cielo da un luogo lontano dalle luci artificiali e allunga le mani verso l'immenso.
Perché guardiamo le stelle?
Perché vogliamo andare su Marte?
Sono convinto che come esseri umani siamo geneticamente portati a guardare le stelle, a volgere la testa verso l'infinito, alla ricerca di qualcosa oltre.
Scrutare il cielo stellato è una perfetta metafora di un modo proattivo di vivere la vita che si realizza quando, con i piedi fissi a terra, alziamo lo sguardo verso qualcosa oltre.
I piedi per terra sono le nostre certezze, la nostra storia personale, il nostro vissuto, le nostre esperienza passate, dolori e gioie, fallimenti e successi, un insieme di immagini, suoni, odori, sensazioni, parole che insieme rappresentano ciò che siamo.
Piedi per terra e sguardo al cielo, quel cielo che rappresenta il nostro futuro, i nostri sogni, i nostri obiettivi, ciò che vogliamo fare della nostra vita, le mete che vogliamo conquistare per noi e per chi amiamo.
Piedi per terra, sguardo al cielo e noi, tra la terra ed il cielo ci siamo noi, fisicamente e mentalmente, esattamente nel punto di equilibrio tra il nostro passato, la somma dunque delle nostre esperienze ed il nostro futuro, la somma ipotetica dei progetti che realizzeremo, esattamente in centro in pieno equilibrio, ci siamo noi, nel presente, nel qui ed ora, unico istante reale della nostra esistenza, il presente.
La voglia di esplorare il pianeta rosso è il risultato di quel voler andare oltre i limiti fisici per assecondare i più ampi confini della mente, la voglia di alzare i piedi da terra, di andare oltre il perimetro del cielo, di superare il confine terra/luna, di andare verso Marte e poi sempre più in la.
Questo viaggio nello spazio e nel tempo è per me l'espressione della forza intrinseca e genetica che spinge l'essere umano ad evolvere, a crescere, a vivere.
InSight è su Marte grazie alla somma delle esperienze umane precedenti, con InSight ci sono tutti i fallimenti e tutti i successi, tutte le partenze, gli stop improvvisi e le caparbie ripartenze, che il genere umano ha messo in fila da quando 55 milioni di anni fa comparvero i primi primati, ci siamo tutti noi con i nostri piedi per terra e gli occhi alzati al cielo.
Quindi è destino?
L'essere umano porterà se stesso fino ai confini che la mente può immaginare?
Confini sempre più ampi e sempre più lontani tanto in la che l'idea stessa di confine verrà abbattuta e sostituita da un termine che meglio esprima l'idea di un limite temporaneo in continua espansione?
Io credo di sì, spinti dalla motivazione, dalla curiosità o dall'esigenza andremo oltre, oltre senza confine.
Rispettando una serie di condizioni potremo farlo:
- mantenendo la capacità di imparare dagli errori e di progredire trasformando apparenti fallimenti in concreti successi;
- migliorando le nostre attitudini collaborative per trasformare le differenze in fertile fonte di nuove idee;
- pianificando con scrupolo ed attenzione i passi da fare tracciando una via da seguire che sia chiara e allo stesso tempo flessibile;
- rispettando chi viaggia con noi, l'ecosistema dove viviamo oggi e dove un domani vivremo secondo i principi della cibernetica.
Se poi ci pensi, andare su Marte e verso l'infinito, coincide con il viaggio della vita di ciascuno di noi, il viaggio è incredibilmente attraente se ci comportiamo seguendo alcuni semplici e da tempo conosciuti schemi di volo, mentre si ferma oppure perde di bellezza e lucentezza proprio quando dimentichiamo qualcuna delle regole di ingaggio:
- se non impariamo dagli errori e non continuiamo a cercare nuove risposte, non raggiungeremo gli obiettivi desiderati;
- se non creiamo rispettose e solide relazioni con le persone che incontriamo, non apprezzeremo la bellezza che si nasconde dentro le differenze;
- se non progettiamo con cura le nostre mete considerando l'esistenza di più percorsi per raggiungerle, non saremo in grado di superare le avversità che talvolta colpiscono i viaggiatori;
- se non ci prendiamo cura del mondo in cui viviamo non avremo una casa ed un tetto sotto cui crescere i nostri figli.
Non sempre ci riusciamo, oppure non sempre ci riusciamo da soli, a volte serve un aiuto, serve una spinta, un richiamo all'ordine, una sonora sveglia, qualcuno che ci inviti a riprendere il viaggio, che ci ricordi che rispettando le regole di ingaggio si può arrivare su Marte.
Questo qualcuno è unico ed è dentro di noi, nel profondo, energico custode delle nostre risorse ed intenzioni, talvolta lo riconosciamo, talvolta lo neghiamo, talvolta dobbiamo avere il coraggio di chiedere il supporto di un professionista della performance, un Coach, un compagno di viaggio temporaneo che ci rimetta in contatto con le nostre risorse e la nostra forza di volontà.
Se a volte ti capita di pensare di non poter andare su Marte, che il successo, la felicità, l'efficacia, la realizzazione, la soddisfazione, l'amore, la serenità non sono cose per te, sappi che stai seguendo una rotta che non porta dove potresti andare, una rotta che non ti permetterà di esprimere al meglio ciò che puoi essere, ciò che puoi raggiungere, ciò che puoi realizzare.
Capita, a tutti può capitare almeno una volta nella vita, sono felice di informarti che la soluzione c'è e funziona, si chiama Coaching.
E come disse Dante nella Divina Commedia al termine dell'Inferno:
"e quindi uscimmo a riguardar le stelle."