Le Parole ci rendono Liberi
Pubblicato da Simone Mabellini in Comunicazione · 13 Febbraio 2020
Tempo di lettura: 5 minuti

L'associazione di parole è un gioco molto divertente che ho imparato da bambino.
Talmente efficace che lo pratico ancora oggi per stimolare la creatività.
Te lo ricordi?
È semplicissimo. Partendo da una parola iniziale lascio alla mente la libertà di suggerirmi una parola associata, la prima che arriva è quella buona e poi continuo così, raccolgo come doni preziosi le parole che seguono, ciascuna associata all'altra in una stimolante catena che allarga i miei pensieri.
Provaci. Se ti dico "bellezza" quali parole ti suggerisce la tua mente?
Il gioco è ancora più divertente quando a creare sono più persone, anche nell'ambito di contesti lavorativi.
Prova ad immaginare una riunione aziendale in cui si introduce il tema della "collaborazione" utilizzando il gioco della libera associazione di parole e di pensieri.
La riunione diventa subito un'occasione di valore per sviluppare un pensiero collettivo. La tua creatività è direttamente stimolata dalla parola pronunciata dal collega che parla prima di te. WOW!
Naturalmente per giocare con le parole servono... le parole!
Parole e pensieri, qualcosa che diamo per ovvio, qualcosa di scontato.
Ne siamo sicuri?
Ti chiedo di leggere le seguente frasi e poi ne riparliamo...
"Noi le parole le distruggiamo, a dozzine, a centinaia.
Giorno per giorno stiamo riducendo il linguaggio all'osso."
"Non capisci che lo scopo principale ... è quello di restringere al massimo la sfera d'azione del pensiero?"
"Ogni concetto di cui si possa aver bisogno sarà espresso da una sola parola..."
Un forte schiaffo in piena faccia!
È la sensazione che ho provato dopo aver letto queste frasi all'interno di "1984", il libro più famoso di George Orwell.
Se non lo hai mai letto ti consiglio di farlo, io l'ho letto recentemente e avrei voluto leggerlo molto prima. Per una sintesi veloce della trama vai qui, per acquistarlo vai qui.
Perché ho preso uno forte schiaffo in piena faccia?
Perché nel mio lavoro ho scelto di utilizzare le parole come leve per il cambiamento ed il miglioramento personale.
Le parole che conosci, che scegli e che utilizzi quando ti rivolgi alle altre persone oppure quando parli a te stesso nella tua mente (tranquillo lo facciamo tutti, tecnicamente si chiama dialogo interno), determinano la qualità, la forza, l'efficacia dei tuoi pensieri ed influiscono direttamente sulla qualità, sulla forza e sull'efficacia dei tuoi comportamenti di comunicatore e di persona.
PAROLE
⬇️
PENSIERI
⬇️
COMPORTAMENTI

Quando hai a disposizione più parole hai anche più possibilità di scelta, più flessibilità, più adattabilità, più capacità di azione e reazione, più libertà.
Il gioco delle associazioni di parole di cui ti ho parlato all'inizio dell'articolo ha proprio questo scopo, metterti a disposizione più parole per essere più libero di scegliere.
Il concetto espresso con le frasi che ho preso dal libro è quindi inaccettabile!
Ridurre, appiattire, semplificare, uniformare sono i principi cardinali che guidano il processo di purificazione della lingua voluto dal Partito e dal Grande Fratello (quello nato dalla mente di Orwell e non quello del reality show!).
L'obiettivo è limpido:
Ridurre il numero di Parole
per restringere al massimo
la sfera del Pensiero
e poter Controllare
meglio le Persone
Felicità, gioia, ottimismo, coraggio, speranza, curiosità, rispetto, sensibilità, amore... sono parole molto vicine nel mio gioco delle associazioni. Parole vicine che sottendono ricordi, esperienze, emozioni e sensazioni diverse.
Cosa succederebbe se ci venisse imposto di utilizzare una sola parola per tutte queste sfumature?
Mi è venuto un forte dubbio.
Lo scenario di "1984" è solo finzione letteraria oppure è il rischio di un futuro possibile?
Quanto spazio realmente diamo alle parole?
Ne coltiviamo di nuove oppure ci accontentiamo di utilizzare continuamente i soliti vocaboli?
Secondo Treccani (fonte qui) il patrimonio lessicale della lingua italiana è compreso tra le 215.000 e le 270.000 unità lessicali (lessemi), mentre le parole, che comprendono coniugazioni e declinazioni (es: luminoso, luminosa, luminose...), sono state stimate essere oltre 2 milioni nel 2004.
Abbiamo un patrimonio lessicale
di oltre 2 milioni di parole!
Quante ne utilizziamo abitualmente?
Sempre secondo Treccani (fonte qui) il Lessico comune relativo alle persone con un'istruzione medio-alta è costituito da circa 47.000 vocaboli conosciuti ed utilizzati, anche se, non tutti impiegati frequentemente. Mentre il Vocabolario di base, che copre il 98% dei nostri discorsi, si riduce drasticamente a 6.500 vocaboli che precipitano a 2.000 parole se ci accontentiamo del Lessico fondamentale, quello con cui costruiamo tutti i giorni il 90% dei nostri discorsi.
Costruiamo il 90% dei nostri discorsi
con 2.000 parole!
Quindi?
A cosa servono questo articolo
e tutto questo ragionamento?
Hanno un semplice e potentissimo obiettivo,
invogliarti a scoprire ed utilizzare nuove parole
per essere sempre più libero
Se anche tu vuoi essere più libero grazie alle parole ti suggerisco questi tre esercizi pratici.
Leggi di più e meglio
La migliore attività peri imparare nuovi vocaboli. Libri, riviste, giornali, blog, leggi di più e varia i temi delle tue letture. Per il nuovo anno io mi sono dato l'obiettivo di leggere libri che vadano oltre i temi tradizionali che amo approfondire. La lettura di "1984" è proprio l'esempio della mia scelta di andare oltre il mio tradizionale perimetro di letture settoriali sulla comunicazione, la crescita personale ed il marketing. Voglio leggere di più e meglio.
Annota le parole che ancora non conosci
Quando intercetti vocaboli nuovi o di cui non conosci ancora bene il significato impara ad annotarli per scoprirne poi il significato. Puoi approfondire con un buon dizionario cartaceo e anche on line, personalmente apprezzo molto il dizionario on line di Treccani come avrai intuito dalle mie citazioni precedenti.
Gioca con sinonimi e contrari
Un'attività che mi piace moltissimo fare è la scoperta di sinonimi e contrari. Trovare parole affini per esprimere lo stesso concetto è un'attività molto utile per allargare il tuo vocabolario personale. Anche il lavoro sui contrari allarga la mente ed è molto utile per chi utilizza spesso vocaboli negativi per esprimere i propri pensieri. Il mio consiglio è di trovare la parola o il concetto contrario e positivo a quello che usi abitualmente e di abbinarlo al "non" per esprimere la stessa idea in modo più produttivo. Un esempio: la frase negativa "oggi sono in ritardo" può essere rielaborata con l'opposta positiva e più produttiva "oggi non sono in orario".